Questa la sconvolgente tesi che ieri, sabato 9 novembre 2024, al Teatro Portese di Roma, il regista, sceneggiatore e scrittore Stefano Reali ha brillantemente narrato, presentando il suo corposo volume Shakespeare Aenigma – La prima incarnazione di John Florio, un romanzo mystery, semi-biografico, pubblicato da Florestano Edizioni.
Era il primo appuntamento di “Novembre con Shakespeare”, seconda annualità della manifestazione “CONNESSIONI – Classici e nuove performance”, realizzata da XENIA assieme ad ARTENOVA, con un fitto calendario di appuntamenti e proposte lungo tutto il mese di novembre.
1571: John Florio, giovane letterato italiano in fuga dall’Inquisizione, si rifugia in Inghilterra dove spera di sbarcare il lunario come precettore. A Londra, per John inizia una scalata sociale, che lo condurrà dai lavori più umili fino alla Corte della regina Elisabetta. I suoi incontri con i più alti ingegni dell’epoca, da Giordano Bruno a Christopher Marlowe, da John Dee a Mary Sidney, e un paio di scontri con Cervantes, segneranno profondamente la sua esistenza. Ma sarà lo sciagurato patto “cyranesco” con William Shakespeare a cancellare John Florio dalla Storia, dando vita alla più grande truffa letteraria degli ultimi quattro secoli, fra intrighi di corte, amori violenti e contro natura, duelli all’arma bianca, patti soprannaturali e trame politiche.
William Shakespeare, certo, si occupava della messa in scena e spesso provava anche a intromettersi nei processi creativi di John Florio. Ma era Florio a scrivere. Era Florio ad attingere le trame dal patrimonio della letteratura classica e della novellistica italiana. Era Florio a creare neologismi e a tessere le sottotrame utili a coinvolgere spettatori di estrazione sociale e culturale diversissima. In fondo, alla regina Elisabetta serviva un poeta nazionale, a Shakespeare serviva un genio letterario che creasse opere per il primo teatro pubblico d’Europa e a John Florio… servivano soldi, perché, in pieno stile italiano, “teneva famiglia”.
In altre parole, se William Shakespeare non ha scritto William Shakespeare, John Florio per Stefano Reali è il candidato ideale a celarsi dietro la firma shakespeariana.
Il progetto “CONNESSIONI – Classici e nuove performance”, diretto artisticamente da Gino Auriuso e Paolo Pasquini, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024”, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con LEA e SIAE, con il patrocinio di Municipio Roma XII.
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